Lumina n. 44

31 Ago 2025

Esci da quella stanza!

Ci sono momenti nella vita in cui, se sei attento ai segnali, fai i conti con parti di te che sono scomode.

Echi del tuo passato, parti irrisolte che bussano e ti fanno capire che, se continui così, bene che ti va tra un po’ sei di nuovo sulla casella del “Via!” senza però aver mai finito tutto il gioco.

C’è una costante che ritrovo tra chi è stato valutato neurodivergente da adulto: il bisogno di essere riconosciuti. Quel dolore profondo, neanche tanto silenzioso, che governa le azioni del presente e fa fare scelte di un determinato tipo per il proprio futuro. Di solito, alla ricerca più o meno consapevole di essere validati. E si, di solito questa è sempre una pessima strategia!

Sentirsi dire bravo, sentirsi chiamati in causa e ascoltati, vivere i rapporti con il mondo finalmente riconosciuti: è quello che molti cercano, e a me sembra sempre un po’ come versare acqua in un recipiente bucato sperando che si colmi.

Perché non succede, ti ritrovi a pensare. Perché di nuovo vivo questo stallo, o perché, malgrado ci stia provando con tutte le mie forze, non cambiano mai le cose? Quella relazione finisce come sono finite le ultime tre, al lavoro mi annoio e non vado d’accordo praticamente con nessuno ma fingo che vada tutto alla grande, il mio fatturato non decolla anche se sono anni che seguo formazioni e metto in pratica mille strategie.

Cosa c’è che ti frena a pochi passi dal successo (leggi: ciò che tu fai accadere nella tua vita)?

Ti faccio una domanda: se ti stesse venendo addosso un camion mentre attraversi e ti mancassero pochi istanti per fare qualcosa, sceglieresti di provare a buttarti da una parte oppure ti fermeresti a chiedere aiuto al tizio che sta bevendo il caffè nel bar dall’altra parte della strada?

Risposta facile, vero?

E allora perché continui a rimanere dentro quella stanza mentale chiedendo di essere portato via, quando ti basterebbe decidere di alzarti e uscire autonomamente?

Cercare fuori di te la soluzione è la via migliore per il fallimento: non quello che ti insegna, però, ma quello che ti atterra e ti lascia lì perché alla fine torni sempre a maledire un tizio qualsiasi seduto ad un bar che ovviamente non si è mai accorto di te, invece di riflettere su cosa puoi cambiare TU da adesso in poi.

Ed è proprio lì il senso di decidere di uscire dalla stanza dove ti sei infilato per tanto tempo dando la colpa al mondo. Alzarti e uscire. Ovvero, decidere di essere libero. Non da quello che hai vissuto come un sopruso o una serie infinita di limitazioni, ma dall’idea che ti sei voluto tenere cucita addosso e che non ti rappresenta più.

Ma come si fa ad uscire dalla stanza? Da dove si inizia?

Da una domanda: qual è la parte di me che voglio liberare, ora?

Per qualcuno è imparare a dare voce alla propria creatività. Per altri dare tempo a quel progetto imprenditoriale dopo essersi licenziato e aver iniziato a generare dubbi su dubbi. Per altri ancora è stare nelle relazioni senza sentirsi costantemente il senso di colpa appiccicato addosso. 

Quando sai da cosa partire, il come fare il viaggio è un processo che si sviluppa strategicamente. E, fidati: è sempre più semplice e più divertente di quello che pensi!

Questa è davvero per te

Uscire dalla stanza non significa stravolgere te stesso: significa dare forma allo spazio che ti serve, con un varco chiaro e confini praticabili.
Nel percorso 1:1 lavoriamo proprio su questo, e non prometto scorciatoie, ma una struttura trasformativa nitida e un luogo dove il tuo lavoro interiore non debba giustificarsi ogni volta.


Se senti che il momento è quello giusto, e pensi che una professionista a cui non devi spiegare come ragioni e che sappia aiutarti a fare chiarezza tra tutte le tue connessioni sia ciò che ti serve ora, scrivimi oppure fissa una call per raccontarmi di te: magari è proprio questo il tuo nuovo inizio.

Ci sono alcune novità…

  • Lumina passa da quattro a due. Scriverla per me è importante e proprio per questo vorrei dedicarle il tempo giusto per renderla più utile per te. Ed è un progetto che voglio mantenere “vivo”: per questo cambiare forma sarà probabilmente un po’ il suo stile, mentre i suoi contenuti saranno sempre pensati per darti quel qualcosa in più magari proprio al momento giusto.
  • Sei a Roma? Allora segnati questa nius: da questa settimana mi trovi ogni venerdì pomeriggio qui! E’ la big novità che mi ha portato questo agosto e sono molto contenta! Per molto tempo ho cercato, oltre alla collaborazione – che continuerà con nuovi progetti – con loro, un altro posto che fosse vicino sia per distanza geografica che per valori. E se farai parte di coloro che verranno a trovarmi – per un percorso 1:1 o per altro che tra poco ti dico – vedrai tu stesso quanto è bello stare lì!
  • E sempre a proposito di novità: qualche giorno fa sulle storie di IG ho lanciato un piccolo spoiler. Da questo mese partiranno i primi gruppi in presenza dedicati a chi ha fatto una valutazione da adulto da poco. Ho raccolto, in questi mesi, moltissime richieste di potersi incontrare con chi vive la stessa esperienza, perché quello che accomuna un po’ tutti gli adulti valutati è che l’idea che avevi della tua vita ti cambia e non sai sempre bene come starle dietro, da quel momento in poi. E per questo, ci sono domande che, se fatte in gruppo, hanno restituzioni importanti perché vengono da chi vive la stessa cosa ma da un’angolazione diversa. Ti interessa? Allora sappi intanto che saranno gruppi inizialmente di 4-6 persone, che per partecipare puoi contattarmi, raccontandomi un po’ di te e di cosa senti maggiormente il bisogno ora e cosa potrebbe fare il gruppo per te, e che i posti potrebbero finire presto quindi…che aspetti?!
  • Se invece vorresti lavorare con me e con un gruppo nella versione on line, fammelo sapere! Troviamo spazio per tutto!

Per il momento con le novità mi fermo qui: il resto te lo racconto più in là!


A volte leggerai storie di persone che si sono rivolte a me negli anni. Arrivano da percorsi reali di coaching che ho seguito nel tempo. Le parole sono quelle che abbiamo davvero detto, o quasi, perché le ho trascritte cercando di restare fedele al senso e alla voce di chi le ha pronunciate. I nomi e qualche dettaglio, invece, li cambio sempre: proteggere la riservatezza di chi si affida a me è parte del mio modo di lavorare.

Lumina è la newsletter in cui ti racconto il mondo gifted dal punto di vista di chi gifted lo è e ha fatto della sua neurodivergenza uno strumento per aiutare altri gifted. Troverai storie ed esperienze, mie e delle persone che si affidano a me. Idee, suggerimenti, qualche strategia e molti fallimenti. Sentiti a casa, mettiti comodo e comoda, vuoi un caffè? Buona lettura!

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