E se partissi dai tuoi punti di forza prima che dagli obiettivi?
Come stabilire obiettivi annuali che siano realistici e stimolanti, evitando il rischio di sentirsi sopraffatti? Come definire traguardi che valorizzino i punti di forza gifted senza perdersi nel mare di possibilità?
Che tu sia un freelance gifted o un dipendente gifted, sono certa che in questo periodo ti trovi di fronte al desiderio (e alla difficoltà) di fissare obiettivi per il 2025. Un mix di ambizioni e incertezze che riguarda chiunque, ma per chi come noi ha una mente sempre in movimento, la faccenda può diventare ancora più complessa. Per le persone gifted gli obiettivi annuali non sono semplicemente un elenco di caselle da spuntare. Ogni obiettivo rappresenta una sfida, una crescita personale, una nuova opportunità di dimostrare di cosa si è capaci.
In tutto questo, c’è un rischio:non prendere mai una decisione definitiva, disperdendo le proprie energie in troppe direzioni.
🔎 Gifted si, ma con quali doti?
Quando fissi i tuoi obiettivi parti da un presupposto: quali sono i miei punti di forza? Piuttosto che concentrarti su quello che non riesci a fare, cerca di identificare quali sono le doti naturali che ti rendono unico nel tuo lavoro. Hai grandi capacità di problem solving? Sai pensare fuori dagli schemi? Oppure sei la persona che riesce a riprendere il filo della questione e a mettere tutti d’accordo? Applicare un’analisi metacognitiva a come vivi le tue giornate lavorative ti aiuterà ad evidenziare esattamente le tue doti.
Perché partire dal proprio potenziale – e riconoscerlo – permette di fare scelte strategiche e definire obiettivi che stimolino la crescita senza mettere in discussione le proprie capacità né annegare in un mare di dubbi o, peggio, di inutile autocritica.
Potresti ad esempio decidere di lavorare su un progetto che ti permetta di sviluppare una nuova skill, ma sempre restando fedele a ciò che ti viene naturale. La chiave è capire che puoi usare le tue potenzialità per creare un percorso che ti stimoli senza sovraccaricarti.

🎯 Scomponi gli obiettivi in micro-traguardi
La plusdotazione ci consente spesso di esplorare argomenti a un livello molto profondo, oltre la superficie, cercando di capire più il “perché” e il “come” delle cose rispetto ad altro. Ed è proprio questa curiosità che ci porta a creare connessioni tra moltissime idee complesse, favorendo una visione globale. Questa capacità di vedere l’immagine complessiva è un punto di forza che al contempo, però, può portare fuori strada, bloccandoti di fronte alla vastità di possibilità, derive future e alternative.
Se però inizi a scomporre ogni obiettivo in tappe più piccole e gestibili, con scadenze realistiche, ecco che il tuo scenario cambia. Ogni piccolo passo completato ti darà un senso di progresso e ti motiverà a continuare. Come gifted tendiamo a mirare in alto, ma è fondamentale chiederci: “Questo obiettivo è raggiungibile con le risorse e il tempo che ho a disposizione?“.
Segui sempre i tuoi sogni folli, ma per non perderti alterna obiettivi sfidanti a traguardi più semplici per mantenere un equilibrio tra crescita e benessere e per, soprattutto, non disperdere mai la tua motivazione intrinseca.

💡 Trova un equilibrio tra razionalità e intuizione
Essere gifted significa spesso avere un’ottima capacità di analisi, ma non dimenticare di ascoltare la tua creatività e le tue intuizioni.
A volte il miglior obiettivo non è quello perfettamente logico, ma quello che senti più affine alla tua visione e al tuo scopo personale.

🙅🏻♀️ Le carriere si costruiscono sui “no”
Alessandra è una graphic designer gifted che ha deciso di diventare freelance. La sua mente non si ferma mai: idee, concetti e visioni creative affollano la sua testa ogni minuto del giorno. Quando si trattava di definire obiettivi concreti per il suo business, però, si sentiva persa perchè non voleva rinunciare a niente. Tra un progetto e l’altro, non riusciva mai a fermarsi e a capire ciò che davvero voleva raggiungere.
Attraverso il coaching ha capito che le sue caratteristiche non sono il suo nemico, ma la sua risorsa. La sua capacità di pensare in modo complesso e di intrecciare idee diverse è una dote da incanalare verso obiettivi concreti e raggiungibili. Non aveva bisogno di risolvere tutto in una volta e accettare tutti i progetti, ma doveva trovare il modo di organizzare il suo lavoro in base a ciò che la rendeva unica e soddisfatta, evitando di disperdersi.
Ha smesso di accettare progetti in cui non si sentiva “a casa” e si è impegnata di più in direzione di lavori che le permettono di manifestare il suo specifico modo di essere creativa.
La visione complessiva è un faro, ma è altrettanto importante mettere tutto in prospettiva e capire che dire di “no” a ciò che non è in linea con noi aiuta di definirci come persone e come professionisti.

✅ Fai dei check regolari
Un anno è finito da poco, e nei giorni scorsi è stato un proliferare di post e storie in cui ci si stimolava a scrivere come fosse andato, gli obiettivi raggiunti, in un recap generale che aiutasse poi a rilanciare i nuovi obiettivi per l’anno nuovo.
Ammetto: quest’anno mi è venuta l’ansia! E il risultato è che, non solo non ho guardato indietro ma sto ancora ragionando sugli obiettivi per questo 2025!
Al netto di questo, credo però che molto più utile sia dedicare periodicamente del tempo per rivedere i propri progressi e apportare modifiche quando necessario. Mentre si è in cammino, senza aspettare di fare tutto il viaggio e arrivare all’ultimo giorno di un anno per osservare com’è andata. Perché alcune cose hanno bisogno di essere rivalutate da vicino, non dopo mesi, per permetterti di scegliere tutti gli strumenti utili ad aggiustare o cambiare la tua rotta, se serve.
In poche parole, per restare focalizzato ed evitare di procrastinare. E se un obiettivo non va come previsto, evita l’auto-critica eccessiva (so che sai di cosa parlo)!
Rifletti su cosa hai imparato dall’esperienza, anche di quando hai mollato e te ne sei pentito o pentita, e come puoi applicarlo ai tuoi futuri traguardi. In fondo, si tratta di te e di come puoi davvero trasformare un fallimento in crescita e non in un peso emotivo.
COSE BELLE CHE HO IMPARATO RICONOSCIUTO QUESTA SETTIMANA:
La chiarezza è il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi. Riflettere sui miei obiettivi mi sta confermando che la vera sfida non è tanto scegliere cosa vogliamo fare, ma anche cosa decidiamo di lasciare andare. Dire di “no” non è un fallimento, è un modo per rispettare il nostro tempo. Questo vale per gli obiettivi annuali, ma anche per le piccole decisioni di ogni giorno.
Perché, alla fine, non dobbiamo fare tutto: dobbiamo fare al meglio quello che conta per noi.
PS: buon anno a tutto ciò che sei oggi e al te del futuro!
Se senti che i tuoi obiettivi meritano più struttura e meno caos, non sei solo.
👉 I percorsi di gifted freelancing e gifted working ti aiutano a individuare, definire e realizzare i tuoi obiettivi con un piano di azione efficace realizzato passo dopo passo fino alla fine.

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