Lumina n. 12

22 Dic 2024

Da grande voglio sapermi abbastanza.

Quando sei un adulto gifted, capisci nel tempo che crescere non significa necessariamente lasciare indietro quelle sensazioni di diversità, di “troppo” o di “non abbastanza” che ti hanno accompagnato da sempre. Magari ci provi pure, eh?! Quando sei con gli altri, quando inizi un nuovo lavoro o quando devi scegliere se firmare o no quel contratto con una casa editrice da favola ma che forse non è ciò che vuoi davvero.

Le sfide si amplificano, rispetto a quando eri un ragazzino o una ragazzina, perchè il mondo adulto è pieno di aspettative, responsabilità e, spesso, c’è davvero poco spazio per chi, come te, vive con profonda intensità ogni cosa.

E poi ci sono quei momenti in cui tutto sembra accumularsi. La carriera, la famiglia, il desiderio di realizzarsi e, allo stesso tempo, la necessità di prendersi cura di sé stessi. Come se fossi su una giostra che non puoi fermare, mentre una parte di te si chiede: “Dove sto andando davvero?”.

Questa domanda arriva spesso nei momenti di transizione: quando il lavoro smette di entusiasmarti e senti il bisogno di qualcosa di più significativo, o quando diventi genitore e ti trovi a confrontarti con un’ipersensibilità che fa da specchio a quella di tuo figlio. O quando, semplicemente, i tuoi valori cambiano e ti chiedi se la vita che stai vivendo è davvero tua.

In momenti come questi c’è una cosa che può fare la differenza: vedere queste sfide come opportunità per te di “aggiustare il tiro” e non come segnali che, chissà poi perchè, hai fallito e non potrai mai realizzare qualcosa di decentemente buono.

E’ tutto un equilibrio tra carriera e famiglia

Anna è una donna straordinaria di 38 anni, ingegnere informatico e madre di due bambini. All’esterno, la sua vita sembra perfetta: un lavoro sicuro con un ruolo manageriale ben remunerato e una famiglia splendida che la rende davvero felice.

Ma, ad un certo punto, ha iniziato a sentirsi sempre più sopraffatta.

La sua carriera era diventata monotona, un susseguirsi di giornate tutte uguali, senza possibilità di crescita professionale nell’immediato futuro. A casa, invece, si scontrava con il senso di colpa: voleva essere una madre presente, riuscire a gestire tutte le cose nel miglior modo possibile, al limite dell’iper controllo, ma spesso proprio quello che non trovava era l’energia per affrontare le esigenze del figlio più piccolo particolarmente sensibile.

Quando ci siamo conosciute, Anna mi ha detto: “Mi sembra di fallire ovunque. Non sono abbastanza sul lavoro, non sono abbastanza a casa. Eppure, so che potrei fare di più, essere di più, se solo trovassi la strada giusta”.

Abbiamo iniziato da lì, con quella sensazione di “non abbastanza”.

Insieme, abbiamo lavorato su tre aspetti fondamentali: riscoprire i suoi desideri autentici, imparare una nuova gestione delle emozioni, e bilanciare i suoi ruoli nel miglior modo possibile.

Da qualsiasi parte la vedi, sei sempre tu

Anna si è data il permesso di sognare di nuovo: quando abbiamo esplorato cosa la appassionava davvero, è stato più facile per lei tracciare un piano per portare più creatività nella sua carriera. E se da una parte, sessione dopo sessione, ha iniziato a dare una voce specifica a tutte le sue emozioni, riconoscendosele e accentandole senza più giudicarsi, dall’altra, proprio questo l’ha aiutata a creare un dialogo più aperto con i suoi figli e a costruire relazioni più profonde.

L’ultimo step è stato altrettanto importante: definire piccole abitudini quotidiane per ritagliarsi del tempo per sé senza sentirsi in colpa, e per gestire meglio il tempo dedicato al lavoro e alla famiglia.

Oggi, Anna ha trovato un nuovo equilibrio. Ha lasciato il lavoro che la soffocava per diventare consulente freelance, scegliendo progetti che la ispirano. A casa, ha imparato a godersi i momenti con i suoi figli, accettando che la perfezione non esiste, ma la connessione sì.

Cerca, prova, non arrenderti

Si fa sempre un gran parlare di sviluppo personale: puoi essere di più, puoi realizzare tutto quello che desideri, l’importante è che lavori su obiettivi chiari e che impari a pianificare senza mai perdere un colpo.

Per chi è gifted, in mezzo a tutto questo, c’è: bisogno di complessità, passione per la ricerca e necessità di dare un senso a quello che si fa. Il tutto in un bel pacchetto fatto di aspettative altissime, autostima traballante e perfezionismo estremo.

Che si fa allora?

Ancora una volta una ricetta unica non esiste – e da gifted difficilmente ci basterebbe!. Forse, quello che può essere davvero importante iniziare a fare sono proprio le domande: prima ancora di cercare di realizzare qualcosa, chiediti dove non senti equilibrio. Perchè se c’è anche solo una parte di te che non riceve la giusta attenzione da parte tua, nessun obiettivo pratico sarà davvero realizzabile e solido nel tempo.

“Non è la perfezione a darci forza, ma la nostra capacità di abbracciare la nostra vulnerabilità e continuare a cercare, crescere, cambiare.”

Brené Brown

COSE CHE HO LASCIATO ANDARE QUESTA SETTIMANA:

Ho lasciato andare l’idea che avevo di una persona a me molto vicina: mi ha aiutata vederla nel suo contesto familiare, perchè questo mi ha mostrato che si può crescere soli anche in mezzo a molti. E alla fine, quando poi sei adulto, cambiano gli attori ma gli schemi son sempre gli stessi.

Ho lasciato andare anche l’idea che tutto debba essere lotta e conquista, in perenne competizione con me stessa: non ho smesso del tutto di agire su queste basi, ma ho iniziato a vedere e a correggere la rotta quando serve.

Lasciar andare non significa rinunciare, ma fare spazio a nuove possibilità. È un atto di consapevolezza e fiducia in sé stessi, che ci permette di vivere con maggiore leggerezza. Quando lasciamo andare ciò che non funziona più, significa che siamo pronti a non avere più paura di fare meno per scegliere di fare meglio.

Lumina è la newsletter in cui ti racconto il mondo gifted dal punto di vista di chi gifted lo è e ha fatto della sua neurodivergenza uno strumento per aiutare altri gifted. Troverai storie ed esperienze, mie e delle persone che si affidano a me. Idee, suggerimenti, qualche strategia e molti fallimenti. Sentiti a casa, mettiti comodo e comoda, vuoi un caffè? Buona lettura!

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